26.11.18
By Letizia Cinganotto
Dear Readers,
Here is a new blog focusing on what Healthy Linguistic Diet looks like in a school and classrooms, by my dear colleague Letizia, based in Rome. Her blog provides an insight into a sharing good practice study visit to a school in Ireland. This study visit has grown from bringining together educators from different countries together in EU Commission events. Here is the link to the blog I had written about the same school with great enthusiasm after meeting the headteacher, Deirdre Kirwan, and seeing her presentation at a Rethinking language education event in February this year. Many thanks to Kristina Cunningham, Ana-Maria Stan and their team for the energy, connections and learning their events have generated!
Dina Mehmedbegovic
Nel settembre 2018 Letizia Cinganotto e Raffaella Carro, due ricercatrici italiane dell’INDIRE (Istituto Nazionale per la Documentazione, l’Innovazione, la Ricerca Educativa, Italia) hanno visitato lo Scoil Brihde di Dublino nell’ambito di un progetto di ricerca sul plurilinguismo e sull’apprendimento/insegnamento delle lingue in cui sono attualmente impegnate.
La visita è stata organizzata grazie a Dina Mehmedbegovic, che Letizia aveva incontrato durante un incontro presso la Commissione Europea. L’Healthy Linguistic Diet, illustrata durante quell’incontro, sembrava essere un approccio molto interessante, per questo motivo le ricercatrici italiane hanno deciso di lavorare ad uno studio di caso sulla scuola di Dublino, una delle scuole che adotta l’HLD.
Le ricercatrici hanno ricevuto un caloroso benvenuto dai docenti, dalla Dirigente attuale e da quella precedente, cui si deve la nascita del progetto presso la scuola: dopo le interviste a dirigenti, docenti, studenti, le ricercatrici hanno potuto osservare alcune lezioni, che hanno reso evidente i benefici dell’approccio HLD.
Ciò che è sorprendente è come le attività quotidiane a scuola siano basate sui legami tra le lingue di origine degli studenti e le lingue target (irlandese e inglese): gli esercizi volti a rilevare le connessioni tra le diverse lingue sono così comuni e frequenti, che diventa un processo naturale e un meccanismo istintivo per gli studenti transitare da una lingua all’altra (translanguaging) durante le interazioni formali e informali.
I bambini intervistati dalle ricercatrici hanno espresso il loro entusiasmo e la loro passione per il fatto di poter parlare e persino insegnare ai loro coetanei la loro lingua madre.
Dopo la visita di studio, le ricercatrici vorrebbero approfondire l’HLD con l’aiuto di Dina Mehmedbegovic ed eventualmente sperimentare questo metodo in un campione di scuole italiane sia dal punto di vista dell’inglese come lingua straniera, che da quello dell’italiano come L2, soprattutto in considerazione delle caratteristiche sempre più multietniche e plurilingue delle classi italiane.
Di seguito una foto scattata all’esterno della scuola di Dublino e una foto relativa ad un’attività multilingue osservata durante la visita.
A multilingual activity observed during the visit
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